L’organico

A diretto contatto con il Presidente ci sono due delle socie lavoratrici con deleghe di responsabilità.
In particolar modo una di loro si occupa del lavoro di ufficio, della gestione della prima contabilità, del rapporto con i consulenti esterni e con le banche (sostituendo il compianto Dino Basso che per anni ha portato il proprio prezioso contributo occupandosi di questa parte amministrativa), del rapporto con le Istituzioni come S.I.L., D.S.M. e sostituisce il Presidente e la coordinatrice, qualora assenti.
La coordinatrice si occupa di tutta la parte inerente alla produzione, dall’organizzazione del ciclo di lavoro, al rapporto con i clienti relativamente alle commesse di lavoro e svolge una funzione educativa e formativa nei confronti di tutte le persone occupate all’interno dei laboratori.
Una collaborazione svolta con passione ed impegno, che fa del lavoro in Cooperativa una missione che al di là degli incarichi lavorativi, fornisce grandi soddisfazioni professionali e personali.
Le persone inserite come lavoratori riguardano tre categorie:
1. i soci lavoratori,
2. i soci lavoratori svantaggiati;
3. le persone in borsa lavoro.
I soci lavoratori svantaggiati sono assunti direttamente dalla Cooperativa e hanno un’invalidità superiore al 46%.
Generalmente sono persone con difficoltà di movimento, patologie croniche, disagio sociale, lieve insufficienza mentale che hanno un’autonomia lavorativa residua sufficiente (a volte anche buona) ed hanno trovato nella Cooperativa un sostegno dal punto di vista lavorativo.
I borsisti, attualmente 14, sono persone inserite attraverso la collaborazione con il Servizio Inserimento Lavorativo provinciale, con il Dipartimento di Salute Mentale o con i Comuni. Le borse lavoro vengono erogate direttamente dagli Enti con i quali la Cooperativa collabora in uno stretto lavoro di èquipe al fine di offrire a questa persona uno spazio autonomo e dignitoso. Queste persone hanno una residua autonomia lavorativa e vengono introdotte nell’attività della Cooperativa per uno scopo educativo e sociale. I passi avanti e i traguardi raggiunti da alcune di queste persone sono una soddisfazione perenne per tutti. Quando la situazione di un utente viene valutata dagli Enti sufficientemente compatibile con i parametri richiesti affinché il lavoro in Cooperativa possa diventare un’opportunità di crescita personale e sociale, inizia il cammino di inserimento e dell’accompagnamento della persona.
La soggettività con le quali ognuno di loro affronta questo percorso sono diverse: ad esempio per qualcuno il lavoro rappresenta una parte fondamentale e dignitosa della vita; per queste persone è indispensabile il rispetto degli orari, dei responsabili, della giornata lavorativa nel suo essere, scandita da ritmi precisi, da commesse da consegnare.
Altre persone, in perfetta sincronia con la propria disabilità (ad esempio la sindrome di Down), vivono la quotidianità in Cooperativa come un momento essenzialmente “sociale”. Nonostante svolgano i loro compiti in modo encomiabile, grande importanza viene data al rapporto con i colleghi, alle amicizie e anche ai litigi che sfociano con loro, alle dinamiche non puramente lavorative. Così come, la Cooperativa può fungere a qualcuno da “palestra” per affrontare una responsabilizzazione dal punto di vista lavorativo, a causa magari di patologie che caratterizzano un momento particolare della loro vita (ad esempio la depressione). Ci sono stati alcuni casi in cui al periodo lavorativo in Cooperativa, è seguito un percorso lavorativo indipendente dove la persona ha trovato la propria dimensione. Altre volte la capacità residua lavorativa è talmente bassa che questi soggetti non troverebbero altri sbocchi se non l’inserimento in un ambiente protetto. Per loro, l’ambiente è l’ideale perché trovano comunque uno sbocco dignitoso nell’attività lavorativa e sono a contatto con altre persone.
L’organizzazione di questa attività offre la possibilità, quindi, di sviluppare le competenze di questi ragazzi e di renderli il più possibile autonomi anche attraverso il rispetto delle regole e l’autocontrollo. L’ambiente in cooperativa è familiare, non formale e le persone ritrovano all’interno dei laboratori una serenità e una tranquillità assolutamente persistenti.
È chiaro che a volte nascono piccole incomprensioni che però gli operatori prontamente sono in grado di arginare, anche attraverso il continuo contatto con gli Enti preposti che sono sempre presenti nel consigliare e guidare opportunamente le decisioni.
La Cooperativa San Mauro, dunque, si diversifica nella sua peculiarità da un centro di assistenza o da un laboratorio occupazionale.
È entrambe le cose perché offre un grado di assistenza necessario affinché il rapporto lavorativo possa svolgersi nel migliore dei modi.